5 lavori che abbracciano vari punti di vista

Carissimi,

questo mese di argomenti da trattare ce ne sarebbero tanti. In allegato troverete 5 lavori che ho voluto selezionare perchè abbracciano vari punti di vista nell’ambito dello studio delle malattie degenerative e vascolari della retina. 
Due sono i lavori che riguardano l’avastina. Si tratta di sperimentazioni randomizzate, una di queste multicentrica. Questi lavori costituiscono un significativo passo in avanti perché per la prima volta vengono confrontati avastina (attenzione al dosaggio dello studio!) e terapia fotodinamica in modo prospettico e randomizzato anche se il disegno dello studio non è ancora paragonabile alle sperimentazioni cliniche di fase III. 
Il secondo studio sull’avastina riguarda l’edema maculare diabetico ed è una sperimentazione di fase II sponsorizzata dal National Eye Institute e condotta dal Diabetic Retinopathy Clinical Research Network. 
Per accontentare coloro che sono più appassionati di chirurgia vitreoretinica vi allego un lavoro interessante anche se a mio parere criticabile in alcuni punti metodologici. In questo lavoro gli autori presentano i loro risultati derivati dallo studio tomografico ed ecografico dell’interfaccia vitreoretinica in soggetti affetti da AMD essudativa e non e in soggetti di controllo. Gli autori concludono che la corteccia vitreale posteriore è più frequentemente attaccata alla macula nella AMD essudativa rispetto alla AMD non essudativa e al gruppo di controllo e per questo motivo vengono discusse le possibilità che questo fattore possa essere un ulteriore stimolo alla neovascolarizzazione coroideale.
E infine gli ultimi due lavori, completamente diversi tra loro. Il primo riguarda la misurazione dell’acuità visiva standardizzata, argomento a me molto caro che ho affrontato anche nell’ultimo numero della rivista e che vi ripropongo con un nuovo lavoro. Il secondo rappresenta il futuro della terapia farmacologia anti-VEGF rappresentata dai cosidetti siRNA, piccoli oligonucleotidi che andrebbero a bloccare la produzione del VEGF, invece che inibire il VEGF già prodotto.